19 investimenti in 30 mesi. Per il 2022 nuove responsabilità e valorizzazione del portafoglio

di Matteo Bartolomeo, CEO
Con la fine del 2021 e inizio 2022 si chiude il primo ciclo di a|impact, caratterizzato da un’intensa attività di scouting di progetti su cui investire, dallo sviluppo endogeno di proposte (e dai relativi closing) e dalla gestione di un portafoglio che è cresciuto rapidamente.

Siamo infatti arrivati a 19 investimenti deliberati, oltre a due follow on su imprese entrate in portafoglio nel 2020.

È un traguardo importante considerando innanzitutto l’arco di tempo breve, circa 30 mesi di operatività, nel quale il team di investimento e l’advisor a|cube hanno raccolto, selezionato e analizzato oltre 500 proposte di investimento. Tutti i progetti e i team entrati in shortlist hanno meritato un’attenzione speciale che, oltre all’analisi, ha portato in molti casi a una revisione critica dei business plan presentati, dell’organizzazione interna, degli strumenti per aumentare l’impatto sociale e dei driver di crescita. Percorso non semplice.

Il secondo elemento da considerare riguarda il periodo pandemico che ha segnato tutto questo periodo, come un uragano, all’inizio, e come un metronomo stagionale, successivamente. Grazie all’assenza di partecipazioni quando è scoppiata la pandemia, a|impact ha avuto la fortuna di non dover gestire situazioni particolarmente critiche e investee eccessivamente esposte alle conseguenze del dilagare dei contagi. Tuttavia, abbiamo da subito compreso quanto fosse importante, specie per un operatore della finanza d’impatto, dare segnali al mercato, sostenere organizzazioni alla ricerca di risorse per dare continuità all’erogazione di servizi ad alto valore sociale, pur con nuove modalità e nuovi strumenti.

Il terzo elemento riguarda la formalizzazione e l’adeguamento di procedure e strumenti per cogliere gli stimoli del Regolamento SFDR, che impone a tutti gli intermediari di posizionarsi rispetto alle sfide legate alla sostenibilità. a|impact, per elementi costitutivi e per missione, ha da subito deciso di posizionarsi sui più alti standard, il cosiddetto art.9, pur nell’incertezza normativa e in assenza di benchmark.
Il percorso ha preso a riferimento i requisiti della normativa, le specificità di un fondo alternativo di venture capital, i diversi dispositivi di valutazione ex ante, in itinere ed ex-post di cui, autonomamente e in maniera credo innovativa, a|impact si era già dotata. Il lavoro, che ha accompagnato una buona parte del 2021, ha rappresentato un’ulteriore complessità e onere per tutte le funzioni del fondo, ma ha anche permesso di rendere più evidente e dimostrabile l’unicità e serietà dell’approccio seguito fin dall’inizio dell’attività del fondo.

Dopo una prima fase volutamente divergente, in cui l’attenzione è stata focalizzata sulla singola impresa, nel corso del 2021, abbiamo aggiunto un ulteriore punto di vista, quello della creazione di cluster tematici. Educazione-formazione-lavoro, welfare e cura, economia circolare e agri-food sostenibile sono oggi i quattro ambiti di maggiore focus, all’interno dei quali si costruiscono economie di scopo, possibili collaborazioni e percorsi di apprendimento del team di gestione del fondo. Ambiti che per vocazione, conoscenza e capacità di attrazione hanno generato un’elevata quantità e qualità di opportunità per a|impact, e che ritroviamo in grande evidenza nel PNRR, a ulteriore testimonianza della vocazione di a|impact a favore dell’economia reale e della soluzione a bisogni prioritari per la collettività.

Chiuso questo ciclo, il 2022 ci riserva ulteriori responsabilità, nella gestione e valorizzazione del portafoglio. 19 investimenti richiedono cura, competenza, velocità e ulteriori investimenti, con due obiettivi: accrescere la qualità complessiva delle imprese partecipate e fare emergere gli impact champion, capaci di uno scale up significativo, anche in termini di impatto, esemplari per conduzione e orientamento, con le più interessanti prospettive di exit.