POLITICHE SULL’INTEGRAZIONE DEI RISCHI DI SOSTENIBILITÀ NEI PROCESSI DECISIONALI RELATIVI AGLI INVESTIMENTI
Art 3, comma 1 del Regolamento (UE) 2019/2088
Il documento, in base a quanto previsto dall’art. 3, comma 1 del Regolamento (UE) 2019/2088 (di seguito “Regolamento SFDR”) relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, ha come scopo l’illustrazione delle politiche adottate da Avanzi Etica SICAF EuVeca S.p.A. (di seguito “SICAF” o la “Società ”) per integrare i rischi di sostenibilità (intesi quali eventi o condizioni di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verificano, potrebbero provocare un significativo impatto negativo, effettivo o potenziale, sul valore dell’investimento) nei processi decisionali nonché le modalità operative mediante le quali vengono attuate tali politiche nelle diverse fasi del processo di investimento.
La SICAF è un veicolo di investimento avente forma societaria che supporta lo sviluppo e la crescita di PMI e startup innovative che abbiano la missione di generare un impatto sociale, ambientale e/o culturale positivo sulla collettività (“PMI sociali”). La finanza in questo caso è puramente strumentale allo sviluppo di progetti imprenditoriali ad impatto sociale. Infatti, la SICAF ha lo scopo di creare impatto e benefici per la collettività , supportando e accompagnando imprese che adottano un approccio imprenditoriale di impact business.
Il target principale di investimento della SICAF è rappresentato da PMI e start up innovative (“PMI sociali”) che tra le altre cose:
L’obiettivo generale di effettuare investimenti in “PMI sociali” risulta in linea con quanto ora previsto dal Regolamento UE 2088/2019 (“SFDR”) in merito a prodotti finanziari di cui all’art. 9 dello stesso; tali prodotti hanno come obiettivo “investimenti sostenibili” secondo la definizione di cui all’art. 2.
Lo statuto della SICAF prevede quale obiettivo quantificato di investimento sostenibile che almeno il 70% degli investimenti sia rivolto a “PMI sociali”, anche se, nella prassi, il 100% degli investimenti effettuati dalla SICAF rientra nella definizione di “investimento sostenibile” in quanto:
La SICAF non promuove, tuttavia, gli specifici obiettivi ambientali individuati dal Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del Regolamento (UE) 2019/2088. In tale ambito, si evidenzia che gli investimenti della SICAF non hanno come riferimento i criteri dell’Unione Europea per le attività economiche ecosostenibili. La SICAF potrebbe investire in attività ecosostenibili (come definite dalla normativa europea) selezionate in base alla sua politica di investimento, ma tale tipologia di investimenti non è di per sé decisiva per il perseguimento degli obiettivi ambientali della SICAF.
Tabella 1 Presidi Gestione rischio ESG
1. POLITICHE E STRATEGIE
a1. L’impresa ha una politica ESG formalizzata. Se SI, quali temi copre:
– uso responsabile delle risorse e dell’energia
– biodiversitĂ
– cambiamenti climatici
– chiusura dei cicli nei processi industriali
– riduzione dell’uso di sostanze tossiche o pericolose
– rispetto e promozione dei diritti umani
– pari opportunitĂ
– diversitĂ
– ingaggio della comunitĂ locale
– altro
b1. L’impresa ha un piano d’azione che definisce chiaramente obiettivi, risorse, responsabilitĂ e tempi di esecuzione
c1. L’impresa definisce le proprie prioritĂ ESG sulla base di un’analisi di materialitĂ
d1. L’impresa rispetta i 10 principi del UN Global Compact
2. PROCESSI E PRASSI OPERATIVE
a2. L’impresa ha ruoli organizzativi definiti per l’implementazione delle politiche ESG
b2. L’impresa ha procedure formali per presidiare i rischi ESG più rilevanti
c2. L’impresa ha un sistema di monitoraggio degli indicatori chiave
d2. L’impresa rivede periodicamente il livello di raggiungimento degli obiettivi
e2. L’impresa rendiconta periodicamente ai propri stakeholder
3. PERFORMANCE ESG (rif INDICATORI PAI)
CLIMATE AND ENVIRONMENT
3.1 Emissioni GHGs (scope 1,2,3)
3.2 Consumo di energia da fonti fossili/consumo di energia da fonti rinnovabili (ratio)
3.3 Produzione di rifiuti pericolosi o sostanze/emissioni inquinanti in aria o acqua
3.4 Consumo di acqua
3.5 Utilizzo di materie prime riciclate (%)
SOCIAL AND GOVERNANCE
3.6 Fornitori sostenibili (%)
3.7 Rapporto retributivo interno (stipendio piĂą alto/stipendio piĂą basso)
3.8 Gender pay gap (costo orario M – costo orario F/costo orario M)
3.9 Board gender diversity (amministratori o key person F/ amministratori M)
3.10 Percentuale di lavoratori svantaggiati (%)
3.11 Lavoratori a Tempo Indeterminato sul totale dei lavoratori (%)
4. CONTROVERSIE/CONTENZIOSI
4a. L’impresa ha subito condanne per reati ESG
4b. L’impresa ha dovuto risarcire danni per fatti illeciti ESG
4c. L’impresa ha subito sanzioni amministrativi per illeciti ESG
4d. L’impresa è coinvolta in controversie con stakeholder (singoli o collettivi) su questioni ESG
4e. L’impresa è stata coinvolta in violazioni dei principi dell’UN Global Compact
Anche se alcune delle imprese target (in una fase di sviluppo seed o early stage) non sono dotate dei presidi, delle policy e dei sistemi di rilevazione dati tipici delle società mature, la SICAF intende accompagnare le start-up in un processo di formalizzazione e definizione di presidi utili a monitorare la performance e i rischi relativi ai fattori ESG in modo tale che le stesse, entro la fase di exit dall’investimento, siano in grado di assicurare una piena integrazione delle variabili ESG nella valutazione dell’ impatto dalle stesse generato.
Gli elementi valutati considerati dagli analisti dell’Area investimenti nella compilazione del Rating Integrato non fanno riferimento, esplicitamente, ai fattori ESG e ai rischi di sostenibilità , ma la natura integrata dello strumento porta a considerare l’impatto come la generazione di valore sulle tre dimensioni: economica, sociale e ambientale. Anche se non vengono considerate dal sistema soglie minime al di sotto delle quali si genererebbe un effetto negativo sulla sostenibilità , il Modello attribuisce un rating da “Medio” a “Molto Elevato” solo alle società che sono in grado generare valore in modo equilibrato senza trade-off significativi.
Gli esiti di tali valutazioni vengono riportati nella “Scheda di verifica preliminare delle ipotesi di investimento” (SVP) che viene trasmessa ai membri del CdA contenente la proposta di attività di due diligence formulata dal CI. I consiglieri verificano, tra le altre cose, i risultati raccolti mediante la Checklist ESG e possono esprimere parere positivo o negativo rispetto alla scelta del CI di proseguire nella due diligence. In caso di parere negativo anche di un solo consigliere, la decisione viene messa dal Presidente all’ordine del giorno della successiva riunione del Consiglio di Amministrazione.
3. Decisione di investimento
Nel caso si decida di proseguire nell’attivitĂ di due diligence, l’AI predispone, per ciascuna proposta d’investimento sottoposta al CdA, il relativo Investment Memorandum. Tale documento esamina i temi di sostenibilitĂ a piĂą livelli.
Oltre ai KPI riferiti agli impatti sociali, ambientali e culturali ricercati intenzionalmente vengono misurati gli indicatori PAI a livello di singola partecipata (Tab. 1 sez. 3), allo scopo di verificare che le attività svolte non generino effetti negativi sulla sostenibilità . Gli indicatori PAI vengono poi aggregati con una media semplice per il calcolo dell’Indicatore Aggregato di Performance ESG.
La definizione degli Obiettivi e dei KPI target viene sottoposta al parere non vincolante dell’Advisory Board che può approvare o proporre modifiche al modello di impatto e ai KPI.
Il CdA, quindi, esamina la documentazione e i pareri ricevuti al fine di deliberare sull’operazione di investimento. La decisione viene assunta prendendo in considerazione anche le informazioni disponibili relative ai fattori ESG e ai rischi di sostenibilità descritte e presentate nell’Investment Memorandum e nei documenti di due diligence. In particolare, viene verificata l’esistenza di adeguati presidi ESG e vengono analizzati con attenzione i fattori di rischio di sostenibilità che dovessero emergere dal risk assessment della FUC. Inoltre, il CdA, nel dare mandato all’Amministratore Delegato (“AD”) di concludere l’Accordo di Investimento con la società target, può indicare condizioni sospensive o attività propedeutiche al perfezionamento dell’investimento, nel caso in cui ritenesse non adeguati i presidi di sostenibilità o volesse rafforzare gli impegni in termini di generazione di impatto sociale, ambientale e/o di governance indicati nell’Investment Memorandum. L’Accordo di Investimento può prevedere clausole contrattuali che impegnano la controparte ad una serie di attività propedeutiche al raggiungimento di alcuni obiettivi di impatto e al conseguimento di una certa performance ESG.
La SICAF effettua un monitoraggio costante delle società in cui ha investito tramite, in taluni casi, la presenza di un consigliere designato o un osservatore in Consiglio di Amministrazione o un membro del Collegio Sindacale scelto, di solito, tra i membri dell’Area Partecipazioni. In particolare, gli incaricati del monitoraggio svolgono un’attività di controllo dell’andamento delle società in portafoglio, al fine, tra l’altro, di promuovere l’adozione e supportare l’implementazione presso le stesse delle politiche e processi ESG, di monitorare la raccolta dei dati per la misurazione degli indicatori KPI, e di individuare tempestivamente eventuali situazioni critiche da cui possa scaturire una situazione di rischio di sostenibilità . Nelle situazioni in cui la SICAF, ai sensi dell’Accordo di Investimento relativo ad una società partecipata, non ottenga di poter nominare un proprio rappresentante negli organi sociali di quest’ultima, la Società monitora l’andamento della partecipata e interviene nella relativa assemblea al fine di promuovere l’adozione delle azioni sopra indicate.
Le società partecipate sono tenute a trasmettere periodicamente alcune informazioni relative ai temi di sostenibilità sulla base delle quali, la SICAF calcola annualmente il Multiplo di Impatto Sociale per singolo KPI e l’Indicatore Aggregato di Performance ESG stabilito per ogni società partecipata. Questa valutazione dell’andamento del Multiplo di Impatto Sociale e dell’Indicatore Aggregato di Performance ESG viene poi replicata a livello di portafoglio, ponderando ciascun indicatore relativo ad una specifica società partecipata con riferimento al capitale investito.
La valutazione della performance di sostenibilità è sottoposta a tre tipi di controllo: